Come migliorare il contesto lavorativo con il continuous feedback

L'importanza del feedback in azienda

Come migliorare il contesto lavorativo con il continuous feedback

Tutti riconoscono l’importanza di dare un feedback e ricevere un feedback e quando si parla di miglioramento dell’employee experience o di strategie HR e performance management, il feedback è uno degli interventi più importanti per i forti effetti e relativa facilità di implementazione.

A fare le organizzazioni sono le persone che vi lavorano, è scontato, ma assumere persone di talento non basta se poi li si abbandona a se stessi.

In Italia solo il 50% è pienamente soddisfatto della propria condizione lavorativa e questo è una red flag per tutte le organizzazioni, “evolute e non”.

Le metodologie Agile e OKR hanno fornito un grosso boost nella direzione di miglioramento dell’employee experience e aumento della performance aziendale e individuale, incentivare lo scambio di continuous feedback sta alla base !

Impostare la cultura del feedback oggi è una delle maggiori richieste delle aziende che vogliono emulare o ispirarsi alla cultura dell’azienda Netflix che si basa sulla creazione di un ambiente in cui le persone possono crescere attraverso dei principi fondamentali:

Assumere persone di talento, formare le persone e dar loro fiducia e responsabilità, stimolare la loro curiosità, mantenere disciplina e consapevolezza per il raggiungimento degli obiettivi.

Ognuno di questi pilastri si poggia su specifici valori quali onestà, inclusione e altruismo che pongono l’accento sulla responsabilità di tutte le persone coinvolte a creare un buon clima organizzativo.

Investire nelle relazioni

Investire nello sviluppo di relazioni professionali è la priorità affinché si crei un clima di fiducia che riduce i sospetti tra colleghi e colleghe e ognuno presuma che gli altri agiscano con buone intenzioni. Il clima di fiducia porta ad esprimersi con onestà e con uno scambio e accettazione dei feedback che sia costruttivo e soprattutto parte integrante del lavoro quotidiano.

L’importanza del continuous feedback

L’uscita del libro sulla cultura aziendale di Netflix e della sua reinvenzione ha evidenziato come la cultura della libertà di autonomia e della responsabilità invece che la “cultura di accontentare il capo” porta ad innovare e crescere. Da allora, su Linkedin, il business social per antonomasia, i contenuti sul continuous feedback sono aumentati sensibilmente e molti/e professionisti/e Hr non fanno che suggerire delle buone prassi per scambiarsi feedback. Ma perché scambiarsi feedback è difficile?

Cos'è il feedback?

Immaginiamo di essere in un campo di golf dove il nostro obiettivo da giocatore, o giocatrice, è quello di far entrare la palla nella buca .

Immaginiamo di essere bendati, o bendate, e che quindi non abbiamo la capacità di vedere che direzione prende la nostra pallina.

Immaginiamoci di ricevere un feedback subito dopo il lancio su dove sia finita la nostra pallina!

Ora immaginiamoci di non ricevere nessun feedback e di non avere nessuna informazione su dove sia finita la nostra palla.

Nella prima situazione, quante possibilità abbiamo di centrare o avvicinarci alla buca e quante ne abbiamo nella seconda situazione, al lancio successivo?

Il feedback è una restituzione fenomenologica di un fatto accaduto.

Il feedback negli scenari che ci siamo immaginati sarebbe potuto essere “La palla ha superato di circa un metro la buca” , “il numero di colpi previsti per chiudere la buca è tre… ”

Spesso il feedback è associato a "critiche" o “complimenti” quindi a seconda dei contesti ha un’accezione positiva o negativa. Solo questo basterebbe a rimanere guardinghi di fronte a questo comportamento perché i complimenti piacciono ma le critiche spaventano il doppio!

Lo psicologo premio Nobel Daniel Kahneman e AmosTversky ci spiegano molto bene perché avviene questo: le persone ragionano in prospettiva di guadagni e di perdite, piuttosto che guardare alla ricchezza. Prendere una decisione è tutto fuorchè una questione di logica e numeri!

Le decisioni sono determinate dai risultati, in particolare, la persona è avversa alle perdite e in presenza di premi negativi tende ad effettuare un “Reflection Effect” cioè inverte l’ordine delle preferenze e individua solo la soluzione finale senza considerare le perdite. Quindi, se la persona non ama rischiare in questo caso lo farà.

Un feedback, in base al contesto, può rappresentare una perdita per la persona e piuttosto che perdere delle certezze preferisce rischiare e quindi non avere la ricchezza di un’informazione che può farla crescere e chiaramente arricchirla.

Quindi, fare accettare il feedback è impossibile?

No, perché come ci confermano Tversky e Kahneman le scelte soggettive sono il risultato di operazioni di semplificazione e considerazione dell’influenza del contesto e la stessa persona può compiere scelte diverse di fronte al medesimo problema se in contesti diversi.

La soluzione infatti è lavorare sul contesto per renderlo un contesto sicuro in cui la possibilità di perdita si annulla e far capire che avere una cosa in più non può essere peggio che non averla o averne una in meno. Il feedback è esattamente questo, una informazione in più.

Crescere con il feedback

To feed vuol dire nutrire quindi possiamo affermare che un feedback si rivela efficace quando è focalizzato sui miglioramenti possibili, quando contiene indicazioni utili per lo sviluppo di una capacità o di una potenzialità e quando chiarisce esattamente a cosa si riferisce per far sì che il ricevente si senta realmente aiutato. Il feedback è inefficace se si fonda su un confronto, su una critica e non sul miglioramento delle capacità oppure se colpisce l’autostima di chi lo riceve.

BadgeApp e il continuous feedback

BadgeApp è la soluzione che proponiamo per l'implementazione del continuous feedback in azienda.

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